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Facebook ed Instagram a pagamento

Chit-Chats, Digital Marketing, Social Media Management

A partire dall’8 novembre 2023 Facebook ed Instagram in Europa hanno adottato un’opzione di utilizzo a pagamento.

Ad ogni utente prima di entrare nei due social compare la mascherina di scelta.
Meta chiede se vuole usare i due social senza pubblicità, mantenendo così la propria privacy, o se si acconsente al trattamento dei propri dati per la pubblicità in cambio dell’utilizzo gratis delle due piattaforme.
Non sono i termini precisi usati da Meta, ne quelli legalmente corretti, ma il senso è appunto questo.

Perché un cambiamento così di punto in bianco?
In realtà non è stato un cambiamento non annunciato e su molte piattaforme social c’erano avvertimenti più o meno corretti a riguardo.
Molti gestori di siti WordPress, ad esempio, si saranno accorti che da tempo c’era un avvertimento riguardante il pixel tracking di Facebook e una corte austriaca nelle loro bacheche.
Lo stesso avvertimento che adesso con l’inserimento delle opzioni a pagamento di Meta è sparito.

Il 16 Marzo 2023 NOYB (None of your business) aveva annunciato che la DSB austriaca (Data protection Authority) aveva sancito che il trasferimento di dati personali attraverso i Business Tool (ex Pixel Tracker and Login) di Meta andasse contro l’articolo 44 del GDPR (General Data Protection Regulation). Quindi, per adeguarsi e non andare in contro a problemi, Meta ha optato per un “paga se non lo vuoi”.

Il pixel tracking è un sistema di monitoraggio usato dal digital marketing per ‘tracciare’ le caratteristiche del dispositivo che un utente utilizza. Nella pagina internet o social che sia, viene inserita una piccola immagine ‘grande quanto un pixel’ che quando viene scaricata sul computer o telefono dell’utilizzatore ritorna indietro informazioni sul dispositivo in uso, l’indirizzo ip, la geolocalizzazione ed altri dati utili alla profilazione.

La privacy è un argomento da tenere sempre in considerazione, ed è fondamentale che l’utilizzatore sia informato in maniera chiara e semplice su quello che succede alla sua privacy e ai suoi dati.
Ricordiamoci però che questi non sono strumenti nuovi, ma spesso si tratta solo di mettere in luce quello che è stato fatto senza regolamentazione fino a ieri e non solo dai social media.

 

 

 

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